Il bias dell’informazione

Sono passati oltre 15 anni da quando con Felice Di Lernia si discuteva, al caffè, prima di iniziare a lavorare, di come fosse possibile distorcere la realtà attraverso le notizie, o meglio di come le notizie spesso non combaciassero con la realtà. Correva l’anno 2009, probabilmente, e al Governo c’era Berlusconi. Dopo una serie di considerazioni, ognuno tornava al proprio lavoro: io a occuparmi della comunicazione della cooperativa sociale che Felice gestiva (dopo averla fondata) a Trani, lui a scrivere progetti.

La collaborazione con quella cooperativa terminò dopo un paio d’anni, ma a Trani imparai a capire come un sito web quotidiano e iperlocale fosse capace di influenzare la vita pubblica della città. Con un piede già fuori dalla cooperativa e dalla comunicazione sociale, iniziai a pubblicare gli articoli su MartinaNews (martinanews.wordpress.com) e quindi appena tornato in Valle d’Itria, iniziò l’avventura di ValleditriaNews.

Nel frattempo Felice ha aperto una casa editrice (Durango Edizioni) e io ho continuato a occuparmi di notizie locali, spinto sempre da un certo senso di responsabilità determinato dal non allontanarmi troppo dall’oggetto degli articoli, per non sentirmi sollevato dalle conseguenze della loro pubblicazione. Nel 2020, in piena pandemia, durante una telefonata avvenuta di mattina, ricordo, mentre ero in giro col cane, venne fuori l’idea di scrivere un libro sul “bias dell’informazione”. L’argomento era molto allettante, ma essendo solo un giornalista, non ho potuto fare altro che mettere a disposizione la mia rubrica, per iniziare ad affrontare un tema strategico per la vita democratica della società:

È possibile informare?
Ha senso informare?

Da quella chiacchierata è venuto fuori un volume scritto a più mani, con il patrocinio di Assostampa Puglia e il contributo importante dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. Non è un libro facile ma nonostante sia stato redatto pensando agli addetti ai lavori, tratta una materia che dovrebbe essere di pubblico dominio, perché racconta come si creano le nostre idee e le nostre convinzioni.

Il libro, pubblicato dalla casa editrice Durango Edizioni, si può acquistare qui -> “Il bias dell’informazione”.

Gli autori del libro sono: Tommaso Carmassi, Chiara Somma, Leda Guid, Eugenio Iorio, Marco Magheri, Stefano Cristante e Giancarlo Tartaglia.

Il libro è stato pubblicato con licenza Creative Commons.

(fonte foto)